Gian Luigi Gola, Premio Internazionale Res Publica

Nei giorni scorsi abbiamo parlato della splendida cerimonia avvenuta nella sala Ghislieri di Mondovì Piazza in provincia di Cuneo, per la consegna dei premi relativi alla quarta edizione del Premio Internazionale Res Publica. Tra i tanti premiati della serata, sono spiccati personaggi molto legati al bene comune, tra tutti Angelo Cairo, soprannominato l’Angelo di Kabul e Filippo Grandi, l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati. Entrambi, da tantissimi anni si impegnano per dare il giusto valore e la giusta protezione ad un bene assoluto: la vita. Per quanto riguarda Angelo Cairo, vincitore del Premio relativo alla sezione “Speranza di Vivere”, sono più di 210 mila le persone a cui, in 20 anni di lavoro in Afghanistan, ha restituito, appunto, una nuova speranza di vivere. Con le sue protesi ha permesso a migliaia di uomini, donne e bambini, feriti di guerra di tornare a camminare, ma tutto questo non basta per dare a queste persone la speranza di un futuro migliore: “la riabilitazione fisica da sola non basta, serve l’inclusione sociale, serve dar loro la possibilità di studiare e lavorare” spiega Cairo. Filippo Grandi, invece, vincitore del Premio relativo alla sezione “Rifugiati di Guerra”, ci si chiede spesso a quali segrete risorse attinga per ottemperare agli innumerevoli impegni senza mai soccombere. l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati si è detto molto preoccupato per la situazione che purtroppo è costretto a vivere il popolo ucraino: “Ho lavorato nelle emergenze dei rifugiati per quasi 40 anni, e raramente ho visto un esodo così rapido come questo”.

Filippo Grandi ha confermato di voler rimanere in Ucraina, nonostante i mille pericoli a cui deve far fronte ogni giorno, soprattutto perché è a conoscenza di quanto ne ha bisogno tutta la popolazione. Grandi ha anche sottolineato che la situazione si evolve molto rapidamente e nonostante ci sia stata una buona risposta dal governo e dalle comunità locali, tutto questo ancora non è sufficiente. Il personale dell’UNHCR è diviso equamente in tutta la regione ed i programmi di protezione ed assistenza ai rifugiati sono stati notevolmente rafforzati.

La solidarietà internazionale è stata commovente. Ma niente può sostituire la necessità che le armi siano messe a tacere e che il dialogo e la diplomazia abbiano successo. La pace è l’unico modo per fermare questa tragedia” ha chiosato Filippo Grandi. I principi fondamentali del Premio alla Res Publica sono il rispetto del bene comune e la protezione del prossimo e sapere che ci sono persone come Angelo Cairo e Filippo Grandi non può che essere di buon auspicio per un futuro dove il bene comune sia messo al centro di ogni progetto, politico e non. CREDITS: Gian Luigi Gola.